Bella recensione di Marco Vittoria sul quotidiano romano Vento Nuovo. Grazie mille!
“Reset”è il titolo del nuovo disco degli Ifsounds.
Definito dal fondatore e chitarrista degli Ifsounds, Dario Lastella, come “il disco della ripartenza”, “Reset” è il nuovo lavoro della band. Giusta definizione per tutta una serie di motivi: nuova line up, ma anche una mutazione nelle sonorità e la decisione di pubblicare l’album in due versioni, una in lingua inglese e l’altra in italiano, novità assoluta quest’ultima.
Tutta questa serie di cambiamenti ha influenzato anche la natura di “Reset” che sembra non avere una direzione musicale ben precisa, ma viaggiare a briglie sciolte cercando un giusto compromesso fra novità nei suoni e lo stile a cui gli Ifsounds avevano abituato i loro fans.
Ciò che si nota subito però al primo ascolto è una certa propensione verso il rock anni’70, con molte parti anche strumentali che vanno a dilatare alcuni dei brani del disco.
Non è certo un caso che ora nella band ci sia Runal, vocalist dall’impronta rock – blues, che ha avuto una parte fondamentale nella gestazione di “Reset”, ma soprattutto nella rinascita artistica degli Ifsounds.
Spezzare le atmosfere più rock con parti decisamente più acustiche ed intime è l’altra carta che si giocano per rendere il tutto ancora più fresco e accattivante.
Appare dunque azzeccato anche il titolo “Reset” …. azzerare quanto fatto finora e iniziare un cammino artistico diverso fatto di ricerca e sperimentazione.
Apertura perfetta con “Sono nato due volte” con un inizio chitarristico che poi si evolve in un brano lungo nel quale la voce di Runal è assoluta “blueseggiante” padrona.
“FR9364” sembra voler mettere in chiaro quanto il rock seventies sia il mondo ora più consono agli Ifsounds.
“Forty-Fourteen” è un pezzo hard rock semplice che fa centro al primo ascolto: parte iniziale molto immediata che poi lascia spazio alla seconda più complessa e ricercata.
Ecco arrivare il primo momento intimo con “Laura”, splendida ballad chitarristica con archi e flauti che ne arricchiscono la bellezza … a nostro giudizio il momento migliore dell’intero disco.
Si torna a picchiare con “Io non volevo odiarti”. “Scappa via” è un mid-tempo in cui i tappeti tastieristici sono protagonisti: molto suggestivo il finale con il piano.
“Flashback” è la canzone più sperimentale con i suoi continui cambi di ritmo.
“Svanisco nel blu” è un’altra ballata rock, però meno riuscita di “Laura”.
La title track riconduce al rock più acido e prog che farà felici gli appassionati del genere con le sue influenze innegabilmente floydiane che si collegano alla conclusiva “La marea” in un’ideale psichedelica chiusura.
“Reset” potrebbe spiazzare chi aveva amato i lavori precedenti degli Ifsounds, allo stesso tempo raggiunge lo scopo della band di ricominciare guardando al suo passato con orgoglio cercando però strade che in un certo senso vanno quasi ad azzerare proprio quel loro passato. Sarà il tempo a dire quanto questa nuova direzione musicale scelta dal gruppo sia stata azzeccata.
Per noi hanno certamente optato per la soluzione migliore e non possiamo che consigliarvi l’aquisto di questo disco.