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Reset

Album

Fabio De Libertis – basso.
Claudio Lapenna – piano acustico ed elettrico, tastiere, organo, voce.
Dario Lastella – chitarre, tastiere, synth, voce.
Gianni Manariti – batteria, percussioni, voce.
Runal – voce solista.

Ospiti:
Alessandra Santovito, Francesco Forgione e Alessandro Pensa (Hexperos– flauto e archi su Laura.

Quadro in copertina di Fabienne Di Girolamo.
Mastering – Steve Kitch (Audiomaster).

Reset è un disco di rottura con il passato della band: un approccio più rock e diretto che rappresenta l’apertura verso nuove sonorità più viscerali all’anima progressive rock degli ifsounds; anche i testi riflettono questo passaggio, traducendo in parole le difficoltà di un processo di profondo rinnovamento e di rinascita spirituale. Inoltre per la prima volta nella storia della band, il disco è stato prodotto in una doppia versione ed è disponibile sia in italiano (novità assoluta per gli ifsounds), sia in inglese. Questa scelta è stata fatta per rendere più netta e chiara l’espressione dei concetti contenuti nel disco anche in italiano, senza però deludere i fan storici della band abituati ai testi in inglese.

Click here for the English version.

Scarica il booklet.

Sono nato due volte
Testo e Musica: Dario Lastella.

Sono nato due volte, la seconda in inverno,
sono nato due volte digerendo un inferno.
E mi giro a guardare un tappeto di vetri,
un confuso ricordo della vita di ieri.

Un sorriso sfuma tra ricordi
ormai lontani, distorti.

Ero io, o eri tu?
Sono io, o sei tu?
Quanto tempo è passato?
Non lo so neanche più…

Sono morto due volte, la seconda in inverno,
sono morto due volte, congelando l’inferno.
E mi guardo allo specchio, tra le mura cadenti,
vedo solo la forma dei miei occhi ormai spenti.

Il silenzio cambia la dolcezza
che declina in tristezza.

Ero io, o eri tu?
Sono io, o sei tu?
Quanto tempo ci vuole
Per non chiederlo più?

Come sei adesso?
Dove sei adesso?
Con chi sei adesso?
 

Hai finalmente la tua libertà,
finalmente la tua identità!
Ero io, eri tu?
Sono io, sei tu?

Forty-Fourteen
Testo: Dario Lastella. Musica: Dario Lastella, Runal e Gianni Manariti.

Non svegliarmi dai!
È troppo presto sai
per uscire fuori al freddo
di un mattino spento.

Io realizzo il sogno
Di James Matthew Barrie.
Sono quel ragazzo eterno,
eternamente fermo.

Con indifferenza viviamo il disagio
di vecchi ragazzi destinati al naufragio.

Forty Fourteen
Ci siamo persi tutti senza troppi drammi.
Forty Fourteen
Ma alla fine abbiamo solo quarant’anni!

Non svegliarmi dai!
È troppo tardi ormai,
per uscire fuori al caldo
di un mattino stanco.

Nei miei giorni pigri
Leggo mille libri.
Sono quel ragazzo attento,
attentamente spento.

La rivoluzione scoppia quasi ogni sera.
Io sono un leone dietro la mia tastiera.

Laura
Testo e Musica: Dario Lastella.

Dipingevi di luce il mio mondo,
sorridente correvi qui intorno.
Dolce sospiro in un viaggio.
Soffio di brezza di Maggio.
Laura, regina di un sogno lontano,
Stringimi forte la mano.

Coi tuoi occhi allegri e profondi
coloravi di verde i miei giorni.
Bianca visione nel sole,
Dolce profumo di viole.
Laura, regina di un sogno distante
evaporato all’istante.

Vento freddo di dicembre,
impietoso soffia dentro.
Solo un singhiozzo di notte,
striscia tra porte già rotte.
Laura regina di un sogno ormai infranto,
Dolce illusione e rimpianto.

Ora sei vestita di nero,
e scompari nel vento straniero.
Goccia dissolta nel cielo.
Luce perduta in un velo.
Laura, regina di un sogno sbiadito,
Voce di un tempo smarrito.

E mi manchi piccola mia…

Quando sarò con te
mi perdonerai?
Laura, regina di un sogno sbagliato,
Bimba che non vedrò mai.

Tu non sei più qui,
sei volata via.
Laura, regina di un sogno incantato,
Addio piccola mia.

Io non volevo odiarti
Testo e Musica: Runal e Dario Lastella.

Io non volevo odiarti ma se ci tieni ti accontento subito.

Lascia perdere sono brutti tempi questi
Non lo vedi che gente cattiva gira in TV
Libero di pensare che il fuoco non purifica
Io non volevo odiarti ma se hai problemi, ti accontento subito.

Tra urla silenziose, senza coscienza cresce l’ignoranza.
Rivolte sul divano, mentre qualcuno pilota i nostri sogni.
Ragazzi guardano il cielo nello schermo sulla mano.
Io non volevo… non volevo…

Mi hai mostrato come è semplice
aiutarmi… quanto è difficile!
Mi conforta il fatto che posso confidare in te
da quel giorno in cui ho chiamato, ma non c’eri più…

Guardaci, cosa siamo ormai?
Vicini, senza toccarci mai.
Ognuno chiuso in una gabbia,
cieco e sordo, stanco e sbronzo,
solo nella sua nullità.

Adesso guardali e guardati
Sporcati o sporcali
Fottiti o fottimi
Odiami, odiali e odiati!

Scappa via
Testo e Musica: Dario Lastella.

Non è stato facile guardare dentro me,
socchiudere gli occhi e poi vedere solo te.
Non è stato semplice capire in un istante
che eri tanto vicina, ma che eri troppo distante.

Un muro invisibile mi separa ormai da te.
Quando il mare ci staccava tu eri qui vicino a me.
Adesso sono a casa, ma tu non sei più qui,
la commedia degli equivoci deve risolversi così.

Il mio spiccato senso estetico
e la tendenza alla fragilità.
Il tuo curioso senso etico
e la tendenza alla vanità.
In fondo ghiaccio e lava, sai,
convivono solo in Islanda,
ma qui, fa troppo più freddo qui.

E allora abbracciami o uccidimi,
baciami o sparami,
ma non lasciarmi qui.
Prendimi o gettami,
aiutami o annientami,
ma non lasciarmi qui.
Fermati, guardami,
fermati, ascoltami,
fa solo quello che è meglio per te.
Scappa via da me.

Lo sai è troppo facile capire tutto adesso,
aprire i miei occhi e poi avere pena di me stesso.
Io non avrei dovuto mai specchiarmi dentro te,
forse mi mancherai, forse non mancherò io a te.

Colpiscimi, uccidimi, annientami, sparami,
scappa via, scappa via, scappa via, scappa via.
Colpiscimi, uccidimi, annientami, sparami,
scappa via, scappa via, scappa via, scappa via.
Guardami, ascoltami, guardami, ascoltami,
fa solo quello che è meglio per te.
Scappa via da me.

Flashback
Testo e Musica: Fabio De Libertis e Dario Lastella.

Vedo le ombre del presente,
si intrecciano tra nebbie del passato.
Sento i dubbi del presente
rincorrere gli errori del passato.

Ma adesso il passato non esiste,
adesso il futuro non esiste,
adesso è solo il mio presente,
adesso è solo mio il presente.

E appoggio il mio sguardo instabile
sulla tua figura ormai labile che si perde nel tempo.

Svanisco nel blu
Testo e Musica: Dario Lastella.

Il giallo è liquido nell’atmosfera
un vento caldo leviga la sera.
Profumi intensi di un giugno strano,
la messa a fuoco scivola lontano.
Migliaia di voci, come un ronzio,
sembrano allegre, sorrido anch’io.
Le luci spianano ricordi e ombre,
il bianco copre feritoie e orme.

È sempre così illogico
cercare in strada brandelli di gloria.
È sempre così ironico
eludere la propria memoria.
Solo un pensiero isterico
appaga il senso estetico.
Vorrei un po’ di più,
immergermi nel blu.
Svanire nel blu.

Il rosso è liquido nel mio bicchiere,
io non vorrei vedere.
Il vino, il gusto amaro,
ormai io vedo chiaro
i suoni qui tutto intorno,
nel mio mare sordo.
La luce nasconde il vero
in un cielo nero.
Un’onda contro lo scoglio.
Un sogno che muore sul foglio.

Adesso anche qui sul mio viso,
appare un timido sorriso.
Di dubbi non ne ho più,
un salto in fondo nel blu.
Svanisco nel blu.

La marea
Testo e Musica: Dario Lastella.

Avvocato, la prego non si stupisca,
guardi fuori e finalmente capisca!

La sera alza piano la marea
coprendo tutti i segni sulla terra.
L’aurora fa rientrare la marea
svelando i risultati di una guerra.

Solo un secondo fa, un minuto fa,
è solo un’ora fa, solo tre ore fa.
Solo un giorno fa, solo due giorni fa,
una settimana fa, un mese fa.
Un’estate fa, un inverno fa,
è solo un anno fa, solo due anni fa.
Dieci anni fa, cinquant’anni fa.
E’ un secolo fa, una vita fa…

La luna alza lenta la marea
mostrandoci la Terra come cambia.
Il sole abbassa piano la marea
e scioglie i monti fatti con la sabbia.

La notte gonfia forte la marea
che avanza con potenza goccia a goccia.
Il nuovo giorno asciuga la marea
lasciando solo i volti nella roccia.

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