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Apeirophobia recensita da Arianna Mossali su Extra! Music Magazine

Novembre 18, 2010 - Album reviews

Arianna Mossali di Extra! Music Magazine ha recensito Apeirophobia sulla sua webzine.

Grazie di cuore, Arianna, per le bellissime parole che hai speso per il nostro lavoro!

Un concept album di una raffinatezza estrema, dal titolo”Apeirophobia”, segna il ritorno sulle scene degliIfsounds, a due anni di distanza da ”Morpho Nestira”. La band molisana capitanata da Dario Lastella è attiva dal 1993, e rappresenta uno dei nostri migliori “prodotti da esportazione” nel settore prog/art rock: sono ormai arrivati al quinto album e sono molto apprezzati all’estero, tanto da attrarre l’attenzione di Nick Katona, leader della label americana Melodic Revolution.
In questa sede si presentano rinnovati nel nome (il monicker “If”, utilizzato in precedenza, è stato giudicato troppo generico) e nella formazione, con l’inserimento del batterista Enzo Bellocchio e della cantante Elena Ricci.
La voce piena, potente e sensuale di quest’ultima è determinante nel definire il nuovo sound della band. Ma è solo il primo di una serie di elementi che tracciano una netta linea di confine tra gli Ifsounds e il resto del mondo sommerso del prog rock: un universo in cui emergono, pressoché quotidianamente, nuove e valide formazioni, poche delle quali, però, riescono a distaccarsi dai canoni imposti dai classici del genere, e a suonare davvero originali.
Per quanto riguarda “Apeirophobia”, vi troverete poco o niente del baroccheggiante prog novantiano dominato daiDream Theatre. Le radici musicali degli Ifsounds sembrerebbero affondare ben più indietro nel tempo. Parlando di affinità sonore, i primi “big ones” che si affacciano alla mente sono certamente i Pink Floyd di”The Dark Side Of The Moon”; ma – anche senza scomodare l’inarrivabile incantesimo della premiata dittaWaters-Gilmour-Mason-Wright – non mancano riferimenti più leggeri e più pop, come i Genesis o gliYes, coniugati con elementi etnici (
“Anima Mundi”), volatili melodie (“Aprile”) e momenti di cupezza e inquietudine (“Last Minutes”).
Art-prog, verrebbe da dire, ma anche prog in progress, una ricerca musicale senza sosta. Un plauso al coraggio per la scelta di inserire una suite di circa mezz’ora (
“Apeirophobia”), decisione certamente non facile vista la tendenza attuale del mercato: non lasciatevi scoraggiare dalla durata, vale la pena di ascoltarla.
Il termine Apeirophobia, in greco, indica la paura dell’infinito: tema non facile da affrontare, ma che gli Ifsounds sviscerano con un certo compiacimento, toccando una vasta gamma di corde emotive. I rumori di sottofondo segnano il brusco ritorno, dalla pura e concettuale esplorazione musicale, alla realtà, introducendo l’ascoltatore alla riflessione su temi “di peso” (la pena capitale in
“Last Minutes”, l’immigrazione in “Summer Breeze”), sempre suggeriti, senza mai prendere posizioni urlate o politicanti che stonerebbero con tanta eleganza.
Come dire, la classe non è acqua. E, dato che l’opera nel complesso sembra prestarsi piuttosto bene alla sperimentazione (basta guardare la copertina, che avrebbe potuto benissimo essere un’opera di De Chirico o di Magritte), aspettiamo di vedere gli Ifsounds all’opera in una collaborazione artistica multidisciplinare: sicuramente gli appassionati di rebus e significati nascosti avrebbero di che sbizzarrirsi…

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