Bella recensione di Cristian Danzo su Rock Garage! Grazie ai ragazzi di Synpress per la segnalazione!
Gli Ifsounds sono una band italiana tutt’altro che di primo pelo. Iniziano la loro carriera discografica con un demo autoprodotto nel 2004 (In The Cave) e giungono a questo Reset dopo ben quattro album rilasciati nel corso della loro carriera. Trattasi di progressive rock che ha radici ben piantate nel suono dei settanta, su cui poi i musicisti innestano anche sparate hard rock che non lesinano potenza e ruvidezza alternandoli a pezzi più riflessivi, sperimentali ed intimisti. Ora chiariamo subito che qui la questione del prog non c’entra nulla con cambi di tempo estremi e controtempi al limite della cognizione umana. Le fonti a cui attingono gli Ifsounds sono di matrice progressive, soprattutto “italianamente” parlando: PFM, New Trolls et similia. Un pizzico di psichedelia aggiunta rende poi più corposo il discorso musicale portato avanti dalla band. Quindi, chi cerca musica super complicata a livello tecnico e di stile, rimarrà a bocca asciutta. Un album che è manifesto e continuazione di un sound che apparteneva a certe band italiane del passato e che ottennero un successo planetario fuori dai nostri confini, rielaborato e rimesso in gioco dal gusto personale e dall’interpretazione che, giustamente, gli conferisce la band.
Si veda la strumentale FR9364, fantastico pezzo che ci riporta indietro nel tempo e creatore di grandissima atmosfera o Io Non Volevo Odiarti, che affonda la sua matrice nel punk e che impatta sull’ascoltatore palesando alla perfezione ciò che il titolo affibbiatole deve rispecchiare, liriche comprese. Reset centra appieno l’obiettivo di essere un album soddisfacente, che mette in luce il talento di un gruppo che sicuramente merita più attenzione e notorietà. Ci vogliono più ascolti per capire a valutare appieno quest’opera. Non ci resta che fare i complimenti agli Ifsounds per il bel lavoro realizzato.