Michele Bordi ha recensito Morpho Nestira per la prestigiosa webzine Unprogged.
Ringraziamo lui, Marco Gregori e la redazione per lo spazio e il tempo che ci ha dedicato oltre che per le belle parole.
Eterogeneità e fusione. Questi i punti di forza dei sorprendenti If. Già il fatto che parte dei suoi componenti vivano in Italia e altri in Spagna dà un primo indizio di ciò, riguardo questa band nata nel 93 ma concretamente attiva sul piano compositivo solo nel nuovo millennio.
Il loro ultimo “Morpho Nestira” è un disco nato dall’unione di uno straordinariamente vasto insieme di influenze, caratterizzandoli come una delle band che colgono il concetto di musica progressiva nel suo significato di prodotto di una contaminazione da vari generi che creano qualcosa che splenda di luce propria. Al di là delle personali concezioni di progressive che si possano avere, non si può certo dire che gli If cerchino una mera assecondazione dei tanti, troppi clichè che hanno fin troppo canonizzato il genere negli ultimi due decenni: il grande pregio di questo lavoro è che non si ha mai l’impressione che venga fatto il verso a qualcuno, che non si seguano particolari modelli o tecniche collaudate di sicuro impatto, al limite del ruffiano, ma anzi trasmette un senso di spontaneità e freschezza inusuali, al di là del valore oggettivo di quanto prodotto, che comunque rappresenta un discorso a parte. E’ infatti interessante notare come si passi dal rock energico e tirato di “You Need”, al ritmo sincopato della prima parte di “Morpho Nestira”, con il suo sapore jazz, per sfociare nella contaminazione totale nella seconda parte della title track.
Come spesso accade, non mancano alcuni riferimenti abbastanza espliciti ai grandi della storia progressive; in particolare, gli If devono avere una particolare predilizione per la produzione di Roger Waters, almeno ascoltando alcune sezioni di brani come “Learning To Communicate” e sopratutto “Naked”. Detto ciò, si tratta di riferimenti occasionali e comunque dotati del tocco originale della band.
La prestazione della band è sicuramente di notevole livello: la tecnica non manca, così come le idee apportate dai singoli componenti. La prestazione vocale è discreta, sebbene una maggior versatilità sarebbe stata apprezzabile.
“Morpho Nestira” è sicuramente un disco di valore, ispirato e di personalità anche se, dopo ripetuti ascolti, si nota in alcuni tratti un’eccessiva ridondanza e cali di tensione. Un vero peccato, perché con un pò più di concretezza si sarebbe giunti a una piccola gemma del panorama progressive italiano, nel quale ad ogni modo gli If si inseriscono di diritto, nella speranza di assistere nel futuro a un’ulteriore evoluzione e maturazione di questi interessanti artisti.
Nel frattempo, vale la pena gustarsi questo prodotto nostrano, testimone di un atteggiamento finalmente davvero creativo e non meramente compilativo.