Ecco la recensione su Salad Days Magazine a cura di Flavio Ignelzi.
Grazie per le belle parole!
È affidato all’americana Melodic Revolution Records il ritorno degli If, con ‘Apeirophobia’ al terzo disco e per l’occasione ribattezzati Ifsounds. La band molisana offre ancora e sempre un rock classico, velatamente psichedelico e progressivo, certamente di stampo pinkfloydiano, in un concept-album che scandaglia le motivazioni e gli effetti dell’apeirofobia (la paura dell’infinito). Cinque tracce, minutaggio consistente, come la prolissa title-track conclusiva (ventotto minuti suddivisi in nove movimenti), introdotta dal breve intermezzo neoclassico ‘Aprile’, con qualche impennata decisamente più heavy (direi ‘Last Minutes’), a fare da contraltare all’intimità di ‘Summer Breeze’ e al calore di ‘Anima Mundi’. Il vero punto debole del quintetto nostrano probabilmente è l’ugola di Elena Ricci, che sembra non riuscire ad amalgamarsi adeguatamente al resto della band, tanto che in alcuni momenti pare quasi fuori posto (nelle delicatezze di ‘Summer Breeze’ in particolare). A parte questa perplessità, che sembra legata in qualche modo alla giovane età del gruppo, gli Ifsounds mostrano buone capacità compositive ed è bene tenerli sott’occhio nel futuro.
