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MMXX su Italia di Metallo

Posted By: dario On:


Bellissima recensione di MMXX su Italia di Metallo!

Nel 1993 nascono artisticamente gli If, progressive rock dal Molise. Dopo anni di attività discontinua e all’attivo due EP (In the Cave e If) e due album rispettivamente The Stairway 2006 e Morpho Nestira 2008, gli if cambiano denominazione in IfSounds. Numerosi cambi di formazione e altri 4 album ci conducono alla band di questa ultima pubblicazione : MMXX per Melodic Revolution Music.

Dopo quasi due anni di lavorazione esce questo album ambizioso, articolato e complesso condizionato nelle sue fasi di scrittura anche dalla pandemia (Che poi è un pò il tema lirico che accompagna il disco).

Un disco di progressive sopraffino, ispirato e realizzato in maniera eccellente; ricco oltre dalla grande componente tecnica ed artistica dei musicisti, anche di una carica emozionale incredibile che ne tratteggia le peculiarità.

L’opener “MMXX”, nella sua imponente magnificenza, definisce il livello artistico dell’album. Il brano, che si sviluppa almeno in 8 momenti differenti, ha delle linee melodiche condotte prevalentemente dalle voci e dai cori, polifonie e canoni che colpiscono e invitano a scendere nella profondità delle liriche. Sonorità progressive dei 70’s con chiari richiami ai “mostri sacri”, parti strumentali cariche di sentimento, solos e fughe nel jazz, sono solo alcuni elementi di “MMXX”.

Nonostante la durata di oltre 24 minuti della titletrack l’album vive di altri momenti altrettanto interessanti che compongono e completano questo album. L’accoppiata seguente “The Collector” e “Stendhal Syndrome” dal tono più pop/rock risultano di facile ascolto ma arrivano a toccare vette di eccellenza che non le derubricherei assolutamente a “riempitivi”. Sicuramente un modo per ampliare la portata di questo album verso una audience maggiore.

“Kandynsky’s Sky” dal ritmo più lento ed emotivo, reintroduce elementi progressive quasi a legare l’anima mutevole di Ifsounds. L’album si chiude con “MMXXII” ma non è direttamente collegata alla titletrack; stavolta la band mischia ed aggiunge elementi del proprio sound dimostrando che l’ispirazione creativa non ha limitazioni di generi di tempo e di arrangiamento.

Complimenti ad Ifsounds per aver realizzato davvero un bel disco, ricco e profondo, che merita di essere ascoltato con attenzione ma anche con la leggerezza di farsi trasportare dalla musica. Consigliato a tutti gli amanti del genere ma anche a chi vuole scoprire una realtà Italiana di altissimo livello.


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