Prestigiosa recensione a cura di Antonio Bacciocchi su Radio Coop. Grazie ad Antonio e a Synpress44!
Sesto album per la band molisana, un concept “politico” che parte dalla tragedia vissuta dall’Irlanda nella metà del XIX Secolo che la portò a perdere circa un terzo dei suoi abitanti tra morti per denutrizione ed emigrati in fuga dalla fame, per arrivare, di riflesso, a temi attuali come quello dei migranti. Il tessuto sonoro si mantiene nell’alveo del prog ma in senso più ampio, attingendo anche dal folk e dal rock più tradizionale (a tratti si avvertono riferimenti al Bowie dei primi 70 o ai Pink Floyd). Un disco di ampie vedute artistiche e sonore, ottimo.
Di Mario Giammetti avevo letto alcuni ottimi libri dedicati ai Genesis, uno dei miei gruppi preferiti in assoluto. Vedere la prima recensione in assoluto di An Gorta Mór pubblicata su una rivista prestigiosa come Classic Rock e scritta da lui è davvero una grande emozione.
Grazie a Mario, e ovviamente a Donato e Francesca di Synpress44.
Fulvio Bacci ha parlato di noi su Spettakolo.it (e ci ha messo un buon 7!).
C’era una volta una band italiana chiamata”If”. Una band che aveva iniziato suonando sia pezzi propri che cover, tutto rigorosamente progressive rock e che, una volta spiccato il volo professionalmente, aveva infilato cinque album in lingua inglese facendosi prima notare poi seguire a livello internazionale e cambiando nel 2009 il nome in “Ifsounds”. Dopo il quinto album, in seguito a varie vicissitudini che ora non staremo qui a raccontare, la band si disfava come sovente accade, lasciando i due titolari e fondatori del progetto, Claudio Lapenna e Dario Lastella, alle prese con una rifondazione quantomeno problematica. In un breve lasso di tempo, la line-up dei nuovi ifsounds viene completata prima dal cantante Pierluca De Liberato, poi dal batterista e produttore Gianni Manariti (Ottovolante) e dal bassista Fabio De Libertis.
Il prodotto finale di questo riassemblamento porta a un cambio di sound -non proprio radicale- in direzione del classic rock anni ’70, hard senza essere heavy, in alcune circostanze quasi lisergico e con quel tocco prog che non stona e, anzi, in alcuni casi arricchisce il brano. Inoltre -operazione quantomai coraggiosa- la band fa uscire questo “Reset” tanto in lingua italiana che in lingua inglese, e bisogna dire che le canzoni “tengono”, tanto nella versione albionica che in quella nostrana, pur con tutti i limiti che una lingua neolatina può avere rispetto a quella anglosassone per questioni di sillabe tronche e sdrucciole e conseguenti problemi di metrica, ritmica e cantabilità. Senza voler per forza nominare canzone per canzone, il disco in generale è più che godibile e spesso divertente. Ben registrato, ben prodotto, ben suonato e con alcune soluzioni musicali degne d’essere ricordate, che lascio a chi lo ascolterà l’onore di scoprire, ascolto dopo ascolto.
Bella recensione di Anna Minguzzi su Metallus!
Come spiegato diffusamente, i molisani Ifsounds hanno voluto con questo loro nuovo lavoro (la band è infatti attiva dal 1993) creare un collegamento virtuale con il loro album precedente. (altro…)
ranElettrike & ifsounds
presentano
Apeirophobia
un videoclip-art di Cristina Nist
Sabato 21 maggio, ore 18.30. Cinema Detour, via Urbana 107, ROMA.
L’ingresso alla proiezione è gratuito e agli ospiti sarà offerto un aperitivo.
La video-arte di Cristina Nist del collettivo ranElettrike e l’art-rock degli ifsounds si incontrano in un videoclip ispirato all’ambiziosa suite contenuta nell’ultimo disco della band.
Apeirophobia è la paura dell’infinito. È come l’agorafobia, ma proiettata sulla quarta dimensione. È un qualcosa di più profondo della stessa paura della morte: il cervello umano non riesce a concepire il concetto di un tempo infinito e quando cerca di dargli una forma finisce con l’immaginare il proprio destino come una gabbia oscura, immensa, sconosciuta e spaventosa. È in questi momenti che soffriamo l’apeirofobia.
Al contrario della paura della morte che è un istinto basico, l’apeirofobia è più simile a un corto circuito mentale. Pressoché tutte le religioni e le filosofie nella Storia del Pensiero Umano hanno cercato di “mettere sotto controllo” questa paura, riempiendo il vuoto della nostra anima di fronte all’eternità. In questo modo hanno dato forma nei secoli al nostro pensiero.
Si ringraziano Cinema Detour, Melodic Revolution Records, Artelabonline.com e Synpress44 per l’amicizia e per la preziosa collaborazione!
Cristina Nist ama definirsi un’artista critica. Dal 1997 ha partecipato a molte mostre collettive a Roma. Dal 1998 realizza video e documentari d’artista dedicati a manifestazioni artistiche come Documenta, Manifesta, Biennale di Venezia. Dal 2008 ha co-fondato con Sergio Ponzio il collettivo ranElettriKe realizzando video-documenti su Jonas Mekas e Robert Cahen, l’ultimo lavoro “Beijing Double Happiness” è stato selezionato alla 40° edizione del Festival di Rotterdam. Nel 2000 ha partecipato alla realizzazione dei 3 Wall Drawings di Sol Lewitt al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Tra il 2003 e il 2010 ha realizzato performance a Londra e Tokyo con il collettivo femminile italo-giapponese DonnaOnna di cui il video “Non disperdere nell’ambiente” è stato presentato al Cinema Detour nella sezione Extra della Festa del Cinema di Roma del 2009.
Gli ifsounds con Apeirophobia (2010) sono giunti al loro quinto album, il primo pubblicato per la label americana Melodic Revolution Records, interessata al quintetto art rock molisano dopo il successo di critica dell’album precedente Morpho Nestira del 2008. E Apeirophobia, grazie soprattutto alla suite omonima, non ha deluso le aspettative di critici e appassionati di tutto il mondo, guadagnandosi anche una nomination ai Prog Awards 2011, come miglior disco italiano dell’anno. La band è molto attiva anche nell’ambito della beneficenza, collaborando con la label benefica There is Hope alla quale hanno donato i brani Oceans of Time (da Morpho Nestira) e Aprile (da Apeirophobia) per due compilation pubblicate il cui ricavato è stato devoluto per aiutare rispettivamente le popolazioni di Haiti e del Giappone colpite dai violenti terremoti del 2010 e del 2011.
Per maggiori informazioni:
www.ifsounds.com – www.cinedetour.it – www.artelabonline.com – www.synpress44.com
ranElettrike & ifsounds
present
Apeirophobia
a videoclip-art by Cristina Nist
Saturday the 21st of May, at 6.30 p.m. Cinema Detour, via Urbana 107, ROMA.
Free entrance with a free welcome buffet.
The video art by Cristina Nist from the collective ranElettrike meets the art-rock by ifsounds in a videoclip-art inspired by the ambitious suite from the band’s last record.
Apeirophobia is the fear of the infinite. It could be described as “4th dimensional agoraphobia”. It is something that runs even deeper than the fear of death itself. The human brain can’t really cope with the concept of endless time and when we try to define infinity our destiny often seems to be an endless, obscure, unknown and frightening cage. It is in these moments that we suffer from Apeirophobia. While the fear of death is a basic instinct, Apeirophobia is more of a mental “short-circuit”. Most forms of philosophy and religion have tried to address the problem of the infinite in an attempt to bring this fear under control and this album is about how some of them have “filled the void”, shaping human thought throughout the centuries.
Thanks to Cinema Detour, Melodic Revolution Records, Artelabonline.com e Synpress44 for their friendship and collaboration!
Cristina Nist loves to define herself as a “critical artist”. Since 1997 she stars many collective exibitions in Rome. Since 1998 she makes videos and artistic documentaries about meetings like Documenta, Manifesta, Biennale di Venezia. She founded the collective ranElettrike with Sergio Ponzio making video-documentaries about Jonas Mekas and Robert Cahen, and their last work “Beijing Double Happiness” has been selected to partecipate in the 40th edition of International Film Festival Rotterdam. In 2000 she was in the making of 3 Wall Drawings by Sol Lewitt at Palazzo delle Esposizioni di Roma. From 2003 to 2010 she made performances in London and Tokyo with collective DonnaOnna, their video “Non disperdere nell’ambiente” has been presented at Cinema Detour in the Festa del Cinema di Roma in 2009.
ifsounds published their fifth album Apeirophobia in 2010, the first one for the American label Melodic Revolution Records, that offered them a contract after the success of the art rock band’s previous album Morpho Nestira in 2008. Apeirophobia got even a greater success among reviewers and listeners from all over the world, being nominated as Best Italian Album of the Year at the Prog Awards 2011. The band is very involved in charity too, working with the label There is Hope. ifsounds donated to charity the songs Oceans of Time (from Morpho Nestira) and Aprile (from Apeirophobia) to two compilation that the label published to help People from Haiti (the first) and Japan (the second) after the terrible earthquakes of 2010 and of 2011.
More info at:
www.ifsounds.com – www.cinedetour.it – www.artelabonline.com – www.synpress44.com
Another review from one of the most important European magazines, the Dutch ioPages.
Thanks to André de Waal and to our friends from Synpress44.
Anche se un po’ in ritardo c’è arrivata la recensione apparsa sul numero di gennaio di Ritmi scritta da Floriano Ravera.
Come sempre grazie a Donato e Francesca per il prezioso aiuto!
![]() |
![]() |
Ho appena ricevuto questa bella recensione apparsa su L’Isola che non c’era ad opera di Andrea Romero.
Grazie Andrea per la bella analisi e per le belle parole spese per il nostro lavoro.
Ormai si può affermare ufficialmente: anche in Italia il progressive è tornato; dopo i difficili anni ’80 e ’90, dopo essere stato bistrattato, considerato musica “pretenziosa”, “barocca”, “autoreferenziale”, tra l’altro trascurando proprio l’etimologia del termine, che di fatto è sinonimo di sviluppo, ricerca, innovazione, il genere che aveva caratterizzato gli anni ’70 fino all’avvento del punk vive una stagione felice e produttiva.
Gli IfSounds, in realtà, con il loro lavoro Apeirophobia, si posizionano in un’area un po’ particolare, non fosse altro che per i richiami “pinkfloydiani” che spesso emergono fra le tracce del loro lavoro, (altro…)
© 2015 www.ifsounds.com – Melodic Revolution Records