E’ con grande piacere ricevere la prima recensione per Reset da Athos Enrile. Grande appassionato di rock e amico di vecchia data, ci ha dedicato una pagina del suo blog con una bellissima recensione e un’intervista.
Grazie mille Athos! Qui il link all’articolo originale.
Bellissimo articolo dell’amico Athos Enrile sul progetto Red Apple apparso sulla rivista MAT2020.
“La MELA ROSSA degli ifsounds“
Credo che sia davvero complicato spiegare la mole di lavoro che si nasconde dietro a “Red Apple”, nuovo album degli ifsounds.
Prendi in mano un CD, lo apri, sfogli il booklet, apprezzi – o no – il contenuto, e ascolti a ripetizione – o una sola volta. Questo è quanto accade per ogni nuova uscita, e spesso l’irrazionale vince, l’istinto domina, e quel primo contatto risulterà alla fine determinante.
Difficilmente si apprezzerà lo sforzo di ricerca, la costruzione dei testi, le ore passate a sudare e suonare in cerca di una soluzione che a volte stenta ad arrivare. Pare che tutto questo sia un comune denominatore e… se vuoi fare l’artista devi soffrire…
Come spiegare che il concept album “red apple” è collegato ad un vero book, pensato, scritto e riveduto più volte, concepito tra sforzo di fantasia e fotografia della nostra drammatica realtà? Il libro in questione si chiama “Mela Rossa”, ed è un romanzo ideato da Dario Lastella, leader degli ifsounds. (altro…)
Godetevi la bellissima intervista di Davide Riccio ad Athos Enrile sul progetto Cosa Resterà di me!
‘Cosa resterà di me?‘ è un’opera molto particolare, nata da un’idea di Athos Enrile, basata sulla interazione di tredifferenti arti: fotografia, letteratura e musica.
E’ innanzitutto un libro che contiene un racconto, dieci immagini e dieci storie.
Ma oltre a questo, ‘Cosa resterà di me?‘ è anche un CD conundici brani musicali inediti scritti appositamente per diventare la colonna sonora delle immagini e del racconto.
L’obiettivo è quello di spalancare una finestra sulle emozioni e sui sentimenti di ciascuno di noi.
‘Cosa resterà di me?‘ è, infine, l’espressione di un raro gioco di squadra nel quale artisti anche molto lontani geograficamente hanno deciso di collaborare per trasmettere, attraverso la solidarietà, un segnale di speranza.
Insomma: un libro e un CD talmente unici e originali da essere già considerati imperdibili.
Tracklist:
01 – “Damage” – Luca Olivieri
02 – “Berceuse” – Max Fuschetto
03 – “Oltre” – Marcello Capra
04 – “Behind Blue Eyes” (P. Townshend) – AIRPORTMAN
05 – “The Outer Me” – Corrado Rossi
06 – “Per te” (Massimiliano Monopoli) – Plurima Mundi
07 – “Incomunicabilità” (Dario Lastella) – ifsounds
08 – “Carry on” (Jerry Cutillo) – OAK
09 – ” The King Inside of Me” – Lorenzo Monni
10 – “Goccia” – Aldo Pinelli
11 – “Povero fino in fondo” – Lincoln Veronese
Bello spazio dedicato dall’amico Athos a Cristina Nist. Qui l’intervista nella pagina di Athos.
Sono rimasto colpito dal tuo modo di interpretare, attraverso le immagini, “Apeirophobia”, l’album degli IFSOUNDS. Ascolto molta musica di giovani gruppi e in tutti trovo la tendenza ad unire differenti arti, quasi non bastasse più concepire la musica in modo tradizionale. Qual è il tuo feeling a tal proposito?
Potrei risponderti così: “let’s cross the boundaries!” Se ci pensi bene, se sondiamo nella Storia dell’Arte tutto questo non è una novità. (altro…)
Quando un artista propone ad un ascoltatore la propria musica, mette a nudo una parte della propria anima di fronte a questa persona, nella maggior parte dei casi uno sconosciuto, un po’ come un innamorato che si dichiara alla persona oggetto dei suoi desideri. A volte, non troppo frequentemente purtroppo, l’artista ha la fortuna di creare una qualche sintonia con l’ascoltatore. Altre volte, più spesso, il suo messaggio cade nel vuoto dell’indifferenza.
Quando poi un artista si propone a un giornalista il rischio si moltiplica esponenzialmente. L’indifferenza, o peggio il disprezzo, potrebbero essere amplificati dalle pagine di una rivista o di una webzine che grideranno al mondo che l’artista in questione ha pubblicato un’autentica schifezza.
A volte, però, l’artista ha la fortuna di incontrare una sintonia con il giornalista e allora il mondo leggerà una critica più benevola (o almeno più costruttiva…) al suo lavoro. In molti di questi casi, poi, si crea anche un certo rapporto di stima reciproco, se non addirittura di amicizia (cosa che a me è capitata più di una volta… lo ammetto, sono fortunato!).
Tuttavia è rarissimo che un giornalista cerchi di sintonizzarsi “esattamente” con la lunghezza d’onda del musicista, che vada oltre un primo ascolto (spesso neppure completo), che si prenda il disturbo di leggere e analizzare i testi, di contattare direttamente il musicista, di chiedergli spiegazioni… A me è capitato solo due o tre volte, e a mio avviso sono queste le maggiori soddisfazioni nella vita artistica di un musicista e di un autore.
Grazie di cuore, Athos, per lo spazio che ci hai dedicato sul tuo bellissimo blog, per la recensione, per l’intervista, ma soprattutto per il tempo che hai dedicato alla nostra musica!
Sono rimasto molto colpito da “Apeirophobia”, degli IFSOUNDS.
E’ un album che, secondo i miei canoni di gradimento, è riuscito in pieno. (altro…)
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